REBECCA DICE DI SE’ E DELLA MALATTIA
Ora che una lacrima perenne mi vela la vista vedo perfettamente che devo aver avuto i superpoteri PRIMA
prima che mi violasse mi devastasse mi colpisse una malattia così terribile.
Fino a qualche tempo fa, sulla tastiera del computer le mani erano così rapide tanto che per scherzo mi chiedevo dove fossero.
Ancora qualche anno prima, nel monoloculo del PRATELLO, potevo con un braccio solo afferrare e consultare il dizionarione di tedesco e ogni notte, per raggiungere il letto sul soppalco salire su per una scaletta di legno liscissimo, scaletta che ora è una libreria.
Se penso al CAMPANILE DI SAN MARCO visto da Punta della Dogana, al bambino che mi fissava pallido dalla PALA PESARO AI FRARI, a tutti i ponti che ho fatto in giro per SMERALDINA, lacrime amare mi spezzano il respiro.
MA, RIPETO, ORA ALMENO VEDO
forse riesco anche a vedere ciò che vide su quella “carcassa di nave” L’ANCIENT MARINER DI COLERIDGE.
I LETTORI DICONO DI LEI
Bella domanda! Chi è Rebecca?
Non l’ho mai vista, non ho mai avuto il piacere di conoscerla personalmente. Certo me la sono immaginata tante volte così come il colore dei suoi occhi, lo sguardo… il sorriso. Quindi potrebbe sembrare irrealistico parlare di una persona mai conosciuta. In realtà però le cose stanno in modo molto diverso: Rebecca si manifesta nelle sue opere. Della scrittura ha fatto fin da giovane il suo scopo di vita. Ama la parola ricercata, gli intrecci degli eventi, entrare nell’intimo dei suoi personaggi. La lettura dei suoi scritti non è sempre facile, richiede tempo : tempo di riflessione, tempo di introspezione da parte del lettore. Ma solo così si svela la complessa personalità di Rebecca. Rebecca è innamorata della vita, conosce il dolore, le illusioni, le delusioni ma non smette mai di lottare, non si arrende. Con grandissima dignità ci insegna a guardare avanti e a sperare l’insperabile :
“E solo ora comprendo di aver sbagliato a non nutrire in me giorno per giorno, il coraggio di sperare,- l’insperabile puoi trovarlo soltanto sperando-“
Rebecca : “ una guerriera della vita”
Manuela
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Quello che lei scrive è, a dir poco, qualcosa che trascende ciò a cui siamo abituati nel nostro ambito. E’ difficile trovare i termini che ne descrivano la angosciosa bellezza senza farle offesa.
Franco
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Ho ascoltato la lettura che mi hai mandato e ho ritrovato le atmosfere incantate del romanzo. Ma quello che ancora una volta mi ha colpito è l’aspetto linguistico. Oltre alla ricchezza lessicale e alla varietà dei registri stilistici, non ho trovato una parola inutile in ogni sua frase, nessuna ridondanza. Non potresti togliere nulla senza alterare il senso profondo della narrazione. Diglielo a Rebecca, che è una Grande! Il romanzo sarebbe un interessantissimo argomento per una tesi di laurea. Mi auguro veramente che possa essere conosciuto e apprezzato come merita.
Daniela